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Curiosità

Curiosità e notizie di Sondrio e provincia

La frana di Tresenda
A causa delle forti piogge di quei giorni, una parte dei terreni coltivati a vigneto franarono a valle provocando 18 morti nella piccola frazione di Tresenda.

La frana della Val di Pola
Il 17 luglio del 1987 su tutta la zona della Val di Pola cadono oltre 30 centimetri di pioggia, quasi un quarto di tutta l'acqua che precipita solitamente sull'intera valle nel corso di un anno. Con il passare dei giorni, le condizioni sembrano lentamente migliorare ma il mattino del 28 luglio, un'immensa frana di quaranta milioni di metri cubi di terra e rocce si stacca dalle cime del Redasco abbattendosi da un'altezza di circa duecento metri sui comuni di Morignone, Sant'Antonio, Aquilone , Foliano e Castellaccio San Martino e ricoprendo completamente l'intero fondo della valle. 
Alla fine le vittime della spaventosa catastrofe i morti furono cinquantatré e millecinquecento i senzatetto.

L'albero della libertà
Le vicende di Sondrio e dell'intera Valtellina sono da sempre state tumultuose e segnate da lotte e annessioni a regni diversi. Con il trattato di Teglio, siglato agli inizi del Cinquecento, la città passa sotto il governo dei Grigioni dei quali diventa un importante centro di potere, ma, ben presto, la differenza di religione tra grigioni protestanti e valtellinesi cattolici si acuisce sempre più e sfocia in una vera e propria rivolta, il cui pretesto è rappresentato dall'uccisione dell'arciprete di Sondrio, Nicola Rusca nel 1620. 
L'episodio è stato definito "il sacro macello" poiché costò la vita a oltre 400 tra funzionari retici e riformatori protestanti. In quegli anni, la città assunse un governo autonomo che resisterà in carica fino al 1639, anno in cui il Trattato di Milano sancisce il ritorno della sovranità grigione sull'intera valle. Per ben oltre un secolo le cose si mantengono quasi inalterate, ma alla fine del Settecento cominciano a diffondersi in tutto il Nord Italia le idee di fratellanza, uguaglianza e, soprattutto, libertà portate dalla rivoluzione francese. Al termine di un'assemblea tenutasi nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, il popolo di Sondrio scende in piazza e pianta l'albero della Libertà, simbolo concreto di ribellione al potere dei grigioni. Poco dopo, la Valtellina viene annessa alla Repubblica Cisalpina ed inserita nel Dipartimento dell'Adda e dell'Oglio.

La Montagna di Venere e il sabba delle streghe
Posto tra la Valcamonica e la Val di Sole, il passo del Tonale è stato fin dall'antichità considerato il luogo in cui streghe e negromanti provenienti da ogni parte della Valtellina, della Val Seriana e della Val Trompia si davano convegno. Nel 1603, l'inquisitore Ignazio Lupi battezzò il passo "Montagna di Venere", dichiarando che sulla vasta prateria alla sua sommità le streghe giungevano a cavallo di capre, gatti, asini e altri animali appartenenti al bestiario fantastico per incontrare i loro diavoli e "giocare al barilotto" (partecipare al sabba). 
Il numero delle streghe esistenti nella zona sembrava essere elevatissimo, tanto che gli stessi cronisti dell'epoca parlano di oltre duemila adoratrici di Satana, e una delle donne accusate di stregoneria affermò che in occasioni particolari si erano contate fino a quattromila persone a danzare intorno ai falò del sabba. 
La tradizione che riconosceva al passo del Tonale il primato di luogo simbolo per eccellenza del sabba in Lombardia non è però semplicemente scomparsa quando i processi per stregoneria sono terminati all'inizio del 1700, ma è continuata fin quasi alla fine dell'Ottocento tanto che ancora oggi gli echi di storie misteriose risuonano nelle leggende raccontate dai più anziani nei paesini di montagna.

La Statale dello Stelvio
Era il 1808 quando per la prima volta si pensò alla strada dello Stelvio come al sistema più rapido per mettere in comunicazione la Lombardia con il Tirolo e il resto del Regno di Baviera. Passarono, però, oltre 10 anni prima che il governo di Vienna incaricasse ufficialmente l'ingegner Carlo Donegani di mettersi al lavoro sul progetto dell'opera. 
Dopo poco meno di 63 mesi di lavoro, nel 1825, la strada venne ufficialmente inaugurata ed aperta, dapprima al servizio postale, poi a un vero e proprio servizio di "diligenze" che mettevano in comunicazione Milano con la Germania. La nuova via di comunicazione rianimò traffici e commerci permettendo ai viaggiatori il transito anche durante l'inverno grazie a uomini chiamati "Rotter" che pulivano la strada con l'aiuto di pale e spazzaneve trainati da cavalli. 
Nel 1876, la strada divenne tristemente famosa a causa dell'omicidio di Madeleine Tourville da parte del marito Henry, avvenuto sopra il rifugio della Rocca Bianca. Un pastore fu testimone e denunciò l'uomo alla polizia locale, ma durante il processo si scoprì che Madeleine era la terza moglie uccisa da Henry per questioni di denaro.